[Newsletter] Newsletter 10 13/03/06

loris loris at olografix.org
Tue Mar 14 07:47:10 CET 2006


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  Ass.ne Cul.le Telematica MMMMMMMMMM
  "Metro Olografix"      oMMM"" """MMo
  Newsletter 10 13/03/06"MMM"      "MMM"

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Il portale più costoso del mondo
Le incomprensibili scelte di un ministro dell'Innovazione - Lucio
Stanca - che ha preso gusto alla politica e impegna, prima di andarse-
ne, decine di milioni di euro in progetti di dubbia utilità. A questo
paese, comunque, servirebbe un vero «ministero per l'innovazione
tecnologica»
FRANCO CARLINI


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..... DALLA RETE A(LLA) CARTA di Marco Trotta .....


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:: TEMI E APPROFONDIMENTI ::
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Innovazione o nuovo supporto?
La cultura del programma dell'Unione alla prova della Rete e della
condivisione
FIORELLO CORTIANA


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::      LOCALE            ::
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Relazione di accompagnamento per la delibera "Una mail per ogni cit-
tadino" del consigliere comunale citta' di Pescara Fausto Di Nisio


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News da Punto Informatico, Zeusnews, Apogeonline


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 .: IN PRIMO PIANO :.
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Il portale più costoso del mondo
Le incomprensibili scelte di un ministro dell'Innovazione - Lucio
Stanca - che ha preso gusto alla politica e impegna, prima di andarse-
ne, decine di milioni di euro in progetti di dubbia utilità. A questo
paese, comunque, servirebbe un vero «ministero per l'innovazione
tecnologica»
FRANCO CARLINI

C'era una volta un ministro tecnico, chiamato Lucio Stanca, ex capo
della Ibm Italia. Venne chiamato da Silvio Berlusconi a occuparsi di
innovazione digitale: Per quasi tutta la legislatura si è mosso quasi
da indipendente, ma ora ci ha preso gusto e, pur essendo rassegnatis-
simo alla sconfitta e avendo subito tagli su tagli ai suoi programmi
digitali, ha evidentemente deciso che il mondo della politica è troppo
bello per essere abbandonato. Dunque si è infine candidato in Puglia,
ma intanto mena gli ultimi colpi polemici, aggregandosi alla campagna
elettorale «cattiva» che va così di moda. Sentitelo lunedì scorso a
Milano: «c'è una sinistra miope che punta a frammentare le competenze
del coordinamento politico dell'innovazione digitale, togliendo al
paese quella regia unica che ha sinora consentito di colmare il ritar-
do accumulatosi in passato, ossia quando la sinistra era al potere e
godeva di un ciclo economico più favorevole di quello attuale». La po-
lemica di Stanca si riferisce alla questione di cosa fare del suo ex
ministero, tema da noi sollevato su queste pagine il 26 febbraio, con
una replica di Linda Lanzillotta, della Margherita, pubblicata il pri-
mo marzo. Il manifesto sosteneva che il ministero dell'Innovazione fo-
sse da conservare, mentre la proposta di Lanzillotta è di prelevare
alcune delle competenze attuali del ministero e portarle in modo inte-
grato nel Dipartimento della Funzione Pubblica. E per il resto creare
una figura di indirizzo nella presidenza del consiglio, chiamata Mr
Lisbona, « una figura istituzionale di promozione e supervisione sulla
attuazione degli obiettivi di Lisbona in materia di ricerca, sviluppo
 e innovazione tecnologica.» La nostra opinione è che: 1. Ha ragione
Lanzillotta a sostenere che ci vuole integrazione tra riforma della
pubblica amministrazione e tecnologie, cosa che ci fu soltanto, e so-
lo in parte, con il ministro Bassanini e che i suoi successori del
Polo hanno abbandonato sempre più sciaguratamente. 2. Tuttavia la fi-
gura di Mr Lisbona, ispirata a un ruolo analogo del gabinetto Blair,
appare per ora tanto suggestiva quanto probabilmente inefficace. 3.
Non si capisce poi se ci sarà un altro ministero che si occupi della
spinta tecnologica di cui il paese ha bisogno. 4. Il ministero Stanca,
accanto a una funzione di stimolo efficace su alcuni temi, ha investi-
to soldi in progetti mal concepiti, come la carta di identità elettro-
nica e il bonus- Pc ai giovani. L'ultima cartuccia da 21 milioni di
euro (40 miliardi di lire) se l'è sparata venerdì, annunciando il por-
tale italiano del turismo. Una somma sconvolgente sia per la parte re-
dazionale che per quella tecnologica. Il prossimo governo, ci auguria-
mo, lo potrebbe realizzare con un quarto della spesa, magari facendo
una gara internazionale e magari la vince Google. 5. I progetti di
eGov di cui il ministero si vanta sono quelli che dal suo gabinetto
hanno ricevuto l'attenzione minore, concettuale e finanziaria. Basti
ricordare la gara per la cosiddetta e-democracy (favorire la parteci-
pazione dei cittadini alla formazione delle decisioni quando sono an-
cora in corso d'opera): progetti finanziati con soli 10 milioni di
euro, gara chiusa a dicembre 2004, ma contratti con gli enti locali
che sono partiti solo adesso, con un anno di ritardo. Le graduatorie
vennero allargate rispetto al bando (per farvi rientrare alcuni enti
locali di colore più prossimo al ministro?). 6. Sul fronte dei conte-
nuti digitali il ministero ha fatto ottime ricerche, ma non ha detto
ne ah né bah quando il più potente collega Urbani ha steso un decreto
che forse è il peggiore al mondo, quanto a esagerata tutela del copy-
right e repressione del diritto all'uso dei materiali legittimamente
acquisiti dai consumatori. Sul piano degli aiuti allo sviluppo, molti
viaggi, ma nessuna delle promesse del G8 genovese è stata mantenuta.
Detta sinceramente, e dando per scontate le attuali esagerazioni pro-
pagandistiche del ministro, sembra davvero azzardato - come egli ha
fatto - affermare che la sua regia abbia saputo «colmare il ritardo
accumulatosi in passato». In tutte le classifiche, che si parli di
Banda Larga o di informatizzazione delle scuole d'Italia, in ritardo
eravamo e in ritardo restiamo; semmai alcune operazioni sono risultate
più fumose che concrete, oltre che discutibili nella gestione, come lo
scrutinio elettronico affidato senza gara ad aziende che non rendono
pubblico com'è fatto il loro sistema hardware e software. Per non dire
della fantasiosa idea, concepita insieme a Letizia Brichetto (Moratti)
di puntare ai libri elettronici; insieme a Mondatori, guarda un po'.
Anche così, tuttavia, un ministero specializzato ci appare utile, al-
meno per una legislatura, proprio perché i ritardi della politica, an-
che di sinistra, sono altissimi. Diluire la spinta su molti ministeri
sarebbe sensato se quella sensibilità esistesse e fosse generalizzata.
E invece, giusto per restare nel campo della Pubblica Amministrazione,
dopo le felici intuizioni e le leggi di Bassanini, nessuno sembra aver
raccolto quella cultura. Insomma, e senza farne una questione di prin-
cipio, un ministero tecno, con i suoi fondi e le sue iniziative, servi-
rebbe a spingere e a «sventolare» incentivi al pubblico come al priva-
to. Un ministero con sufficienti poteri e finanze da confliggere util-
mente, quando serva, con altri ministeri; per esempio con quello total-
mente inutile delle Comunicazioni, che l'Unione non intende proprio
abolire. Il cuore dell'innovazione - la parola più sprecata del decen-
nio - è la capacità di usare le tecnologie come occasione per rimodel-
lare l'organizzazione, renderla elastica, efficace ed efficiente, ri-
dare forma (riformare) al famoso back office: vale per le imprese come
per gli uffici comunali o ministeriali. In questo l'accordo è pieno;
sui metodi, le forme e gli incentivi sarà il caso di continuare a dis-
cutere. Come faranno i leader dell'Unione giovedì prossimo alla camera
del Lavoro di Milano in una pubblica sessione (ahimé) intitolata
«L'Unione Innova l'Italia».

Il Manifesto, 12 marzo 2006
http://www.ilmanifesto.it


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 .: RUBRICHE :.
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..... DALLA RETE A(LLA) CARTA di Marco Trotta .....


FPML
Una visita distratta del sito che si apre con una stella rossa ed una
grafica che eccheggia ben altre lotte può spiazzare, ma d'altra parte
cosa c'è di più rivoluzionario di questi tempi che dire "l'arte non è
una merce"?. Una dichiarazione di intenti che il "Fronte Popolare per
la Liberazione della Musica" porta avanti da circa due anni, da quando
cioé Gianluca Bernando, Giovanni Santese e Gianluca Gabrieli in un bar
della facoltà di lettere di Roma, decisero che era tempo di uscire dal-
la clandestinità. Quella che, per esempio, relega la musica indipenden-
te in un ruolo minore, vittima dei meccanismi del mercato e delle leggi
sul copyright che penalizzato autori e artisti che si autoproducono e
provano a vivere di questo lavoro. Da qui l'idea di scrivere un manife-
sto d'intenti per chiedere l'adesione di artisti e autori e promovere
iniziative comuni. La prima delle quali è una compilation di brani di
gruppi aderenti al progetto dal titolo "Liberalarte" distribuita con
una licenza libera alla quale ha fatto seguito una seconda edizione.
Il cd è stato venduto durante feste e concerti spesso coorganizzati
dall'FPML stesso, di cui l'ultimo durante la "Settima delle Libertà
Digitali" che si è tenuta al Linux Club di Roma lo scorso gennaio. Dal
9 Marzo, inoltre, è cominciata la nuova stagione di Radioattiva, una
radio sul web promossa e gestita da "persone amanti della cultura,da
musicisti e da scritori" che ha lo scopo di diventare un nuovo spazio
di promozione del lavoro di questi artisti e dei progetti del FPML.
Sul sito è disponibile anche una petizione on line (www.fpml.it) alla
quale si può aderire per chiedere la fine del monopolio della SIAE, la
promozione di licenze come le Creative Commons in alternativa al copy-
right classico e di canali alternativi di distribuzione, nuove forme
di cooperazione tra artisti autorganizzati come "strumento di lotta ed
etica professionale" e per far nascere un "mercato equo e solidale del
prodotto artistico" che ridimensi il ruolo degli intermediari. Magari
è una rivoluzione non russa anche questa, di certo suona meglio.

BURNSTATION
Internet sta rivoluzionando il modo di distruibuire musica e video, e
questo lo sappiamo. Ma se non si dispone di un collegamento a internet
a banda larga o non si hanno le competenze necessarie, come si può ov-
viare? A questo problema cerca di rispondere ?Burn Station?. Il proget-
to, rigorosamente no profit o open source, ha l?obiettivo di rilasciare
le specifiche tecniche per costruire un vero e proprio ?juke box del
terzo millenio?. Ovvero un computer che si può installare in postazioni
pubbliche (mostre, spazi sociali, ecc.) dal quale si può accedere ad un
archivio di musica non solo per ascoltare ma soprattutto per prelevare
quello che ci interessa e masterizzarlo al volo su un apposito cd. Se
non si dispone di un cd si può usare una comune chiavetta USB (quelle
più piccole in commercio possono memorizzare qualche decina di canzoni
mp3) o si può scaricare la propria musica da un cd o da una chiavetta
sul computer per renderla disponibile ai prossimi utilizzatori arric-
chendo l?archivio. Il tutto con una interfaccia intuitiva per rendere
facile l?utilizzo anche alle persone meno esperte. Sul sito si trova
uno spazio di discussione per interagire con gli autori del progetto
 ed un video che mosta le ultime installazioni pubbliche.
Info http://www.burnstation.org


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 .: TEMI E APPROFONDIMENTI :.
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Innovazione o nuovo supporto?
La cultura del programma dell'Unione alla prova della Rete e della
condivisione
FIORELLO CORTIANA

Gli esiti attuali dei gruppi programmatici dell'Unione, per ciò che
riguarda l'innovazione e la società della conoscenza, non sono adegua-
ti a coglierne la sfida e le opportunità. L'innovazione non riguarda
i tecnocrati, internet non è un nuovo supporto informativo che succede
al telefono, alla radio e alla televisione: la sua natura di connes-
sione interattiva globale ridefinisce le modalità di relazione socia-
li, economiche e politiche. Di questo si è occupato il Summit mondia-
le dell'Onu sulla società dell'informazione e di questo si deve occu-
pare la politica pubblica. Siamo pienamente entrati nell'era digitale,
la quale vede la pervasività del software nella nostra dimensione quo-
tidiana: il digitale pervade tanto una autovettura, quanto la traccia-
bilità della filiera agroalimentare, tanto la sostituzione delle mone-
te, quanto le apparecchiature elettromedicali piuttosto che un forno
a microonde. Ma è la rete a ridefinire in modo inedito e originale la
comunicazione sociale e quindi la natura costitutiva della nostra spe-
cie. Il combinato disposto delle schede welfare dell'Unione, su svi-
luppo e finanza pubblica, disegna un programma che non ha la suffi-
ciente radicalità per consentire al Paese di uscire dallo stallo; un
approccio forte sull'innovazione e sulla società della conoscenza
viene smentito da un atteggiamento che ha ancora al centro il model-
lo classico, industriale, hard, di costruzione della ricchezza nazio-
nale. Coerentemente, il sistema di welfare che si propone ha ancora
sul diritto del lavoro e non sui diritti di cittadinanza il proprio
centro e la propria leva fondamentale. Basti pensare alla scelta di
rafforzare le indennità di disoccupazione e non di introdurre il red-
dito di cittadinanza in servizi, in formazione o in risorse. La rete
si propone e ci propone il modello dell'impresa cognitiva collettiva
nel quale l'alfabetizzazione informatica non può essere separata dal-
la accessibilità, così come la disponibilità degli alfabeti e delle
grammatiche digitali non può essere separata dalla libertà di parola
e la modalità cooperativa e libera di produzione di conoscenza non
può essere separata dalla dignità del lavoro. La consapevolezza di
questo Bene Comune deve accompagnare la ridefinizione del Patto So-
ciale perché quello della rete è un orizzonte e non un settore e
coinvolge la politica come questione democratica. L'atteggiamento
fondato sulla centralità della produzione materiale è ancora più vi-
sibile nel raro e timido approccio all'infrastruttura principale del-
la Società dell'Innovazione, cioè internet, che è il grande assente.
Non casualmente questa risorsa non esiste nello sviluppo del Paese,
ma esistono solo le imprese ICT, quando la pervasività di questa ri-
sorsa impatta su tutto il sistema produttivo, e non esiste nella defi-
nizione del welfare, e paradossalmente nel gruppo Istituzioni si ri-
duce a un aspetto della funzione pubblica, come se l'unico intervento
possibile fosse l'egovernment. La società dell'Informazione ridefini-
sce la condizione materiale di vita delle persone, e non è un caso
che le condizioni di precarietà più feroci, l'impossibilità di acce-
dere a diritti basilari come casa, maternità, malattia, formazione
coinvolgano principalmente gli operatori dell'immateriale, del lavo-
ro cognitivo, specialmente giovani. Il modello di sviluppo prospetta-
to non incide sufficientemente per dare l'unica risposta possibile
che trasformerebbe la precarietà in flessibilità: diritti e reddito.
La leva fiscale, la politica industriale, l'accessibilità oltre i
monopoli sull'«ultimo miglio», la condivisione di Wi Fi eWiMax, il
diritto alla privacy, la ricerca, l'accesso alla conoscenza e la ri-
definizione del copyright devono avere un respiro europeo, definendo
proposte trasversali rispetto all'organizzazione delle politiche pub-
bliche e delle commissioni istituzionali. Di più: l'innovazione nella
società della conoscenza deve essere riconosciuta come una frontiera
comune da parte delle culture politiche e delle leadership dell'asfit-
tico bipolarismo italiano. Proprio il modello reticolare dell'internet,
proprio la sua possibilità di relazione deterritorializzata chiede la
definizione di un ambiente adatto all'innovazione fondato su un solido
retroterra sociale. Il sistema sociale come distretto territorialmente
fondato, deve consapevolmente partecipare alla definizione ed alla
realizzazione di una politica pubblica adeguata a cogliere le opportu-
nità dell'era digitale. La stessa partecipazione in rete deve costitui-
re una costante necessaria per accompagnare il sistema della rappresen-
tanza istituzionale nella definizione delle proposte di politica pubbli-
ca. A partire dall'architrave dell'«impresa cognitiva collettiva» costi-
tuita dal sistema istruzioneuniversità- ricerca, che va liberato da in-
crostazioni e baronie attraverso la sua responsabilizzazione, dando vi-
ta a luoghi capaci di valorizzare le eccellenze, luoghi capaci di tras-
feribilità e orientamento nel processo di innovazione. Il processo in
corso vede lo sviluppo di una consapevolezza da parte dei produttori
di conoscenza come blocco sociale dell'innovazione qualitativa. Questo
avviene attraverso la condivisione di battaglie nazionali ed europee,
contro la legge Urbani o contro la proposta di direttiva europea per
la brevettabilità del software, ma questo avviene anche attraverso la
definizione di proposte precise da parte dei diversi portatori, che
sempre più spesso prendono direttamente l'iniziativa. L'alternativa è
costituita dai dazi e dal declino economico, accompagnati dalla dege-
nerazione e dalla regressione sociale, alimentata e soddisfatta dalla
individuazione di capri espiatori etnici, religiosi o culturali. Esse-
re capaci di futuro non significa avere maggior competitività eletto-
rale tra le coalizioni bensì è la condizione per permettere al nostro
paese di essere protagonista nell'era digitale.

Il Manifesto, 5 marzo 2006
http://www.ilmanifesto.it


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 .: LOCALE :.
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L'e-mail è ormai lo strumento di comunicazione elettronica più utiliz-
zato per lo scambio di comunicazioni. La posta elettronica o e-mail
(acronimo di Electronic Mail) è un mezzo di comunicazione in forma
scritta via Internet. Il principale vantaggio dell'e-mail è l'immedia-
tezza. I messaggi possono includere testo, immagini, audio, video o
qualsiasi tipo di file. La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un
sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documenta-
zione elettronica, con valenza legale, attestante l'invio e la conse-
gna di documenti informatici. "Certificare" l'invio e la ricezione -
i due momenti fondamentali nella trasmissione dei documenti informati-
ci - significa fornire al mittente, dal proprio gestore di posta, una
ricevuta che costituisce prova legale dell?avvenuta spedizione del mes-
saggio e dell?eventuale allegata documentazione. Allo stesso modo,
quando il messaggio perviene al destinatario, il gestore invia al mit-
tente la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna con precisa indica-
zione temporale. Nel caso in cui il mittente smarrisca le ricevute, la
traccia informatica delle operazioni svolte venga conservata per un
periodo di tempo definito a cura dei gestori, con lo stesso valore
giuridico delle ricevute. Avviata nel 2002 dal Centro Tecnico per la
Rupa attraverso l'attività pluriennale del Gruppo di Lavoro ivi costi-
tuito, la prima sperimentazione sul servizio di PEC è stata condotta
con particolare riguardo agli aspetti legati all' interoperabilità ed
ha prodotto una serie di documenti tecnici. Parallelamente sono stati
sviluppati, nell'ambito della PA, alcuni progetti che hanno realizzato
servizi di posta elettronica certificata partendo dalle regole tecni-
che che si andavano formando. Le attività sperimentali hanno coinvolto
numerosi fornitori di soluzioni. Un tale approccio, decisamente innova-
tivo per il panorama italiano, ha consentito di mettere a punto una
norma essendo da un lato coscienti della reale applicabilità (e nel
contempo avendo già fatto maturare da un lato le possibilità di impie-
go della tecnologia) e dall'altro la crescita di un mercato. Su propo-
sta del Ministro per l?Innovazione e le Tecnologie di concerto con il
Ministro per la Funzione Pubblca, il Consiglio dei Ministri nella se-
duta del 28 gennaio 2005 ha approvato in via definitiva un provvedimen-
to che intende disciplinare le modalità di utilizzo della Posta Elet-
tronica Certificata (PEC) non solo nei rapporti con la PA, ma anche
tra privati cittadini.  In sintesi le novità contenute nel DPR dell'11
febbraio 2005, n. 68  (PDF) (RTF) pubblicato su G.U. del 28 aprile 2005,
n. 97: nella catena di trasmissione potranno scambiarsi le e-mail cer-
tificate sia i privati, sia le PA. Saranno i gestori del servizio
(art. 14), iscritti in apposito elenco tenuto dal CNIPA (che verifi-
cherà i requisiti soggettivi ed oggettivi inerenti ad esempio alla
capacità ed esperienza tecnico-organizzativa, alla dimestichezza con
procedure e metodi per la gestione della sicurezza, alla certificazio-
ne ISO9000 del processo), a fare da garanti dell'avvenuta consegna.
Per iscriversi all'elenco doranno possedere un capitale sociale mini-
mo non inferiore a un milione di euro e presentare una polizza assi-
curativa contro i rischi derivanti dall'attività di gestore; i messag-
gi verranno sottoscritti con la firma digitale avanzata che dovrà es-
sere apposta sia sulla busta, sia sulle ricevute rilasciate dai gesto-
ri per assicurare l'integrità e l'autenticità del messaggio; i tempi
di conservazione: i gestori doranno conservare traccia delle operazio-
ni per 30 mesi; i virus: i gestori sono tenuti a verificare l'eventua-
le presenza di virus nelle e-mail ed informare in caso positivo il mit-
tente, bloccandone la trasmissione (art. 12); le imprese, nei rapporti
intercorrenti, potranno dichiarare l'esplicita volontà di accettare
l'invio di PEC mediante indicazione nell'atto di iscrizione delle im-
prese.

Relazione di accompagnamento per la delibera "Una mail per ogni cit-
tadino" del consigliere comunale itta' di Pescara Fausto Di Nisio


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 .: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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 .: Punto Informatico :.

Analisi/ Gli RFID nella PA italiana
Il braccio informatico del Governo, il CNIPA, vuole valutare e speri-
mentare gli RFID nei processi della Pubblica Amministrazione, dagli
uffici agli ospedali, dai musei alle mense. Ecco perché
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58321&r=PI

Sale la tensione tra gli informatici per la consultazione pubblica
avviata dalla Commissione che potrebbe portare ad un nuovo provvedi-
mento sui brevetti. Florian Mueller avverte gli europei: disastro in
arrivo
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58246&r=PI

USA, legge shock contro la stampa?
Nei prossimi giorni un senatore repubblicano presenterà una nuova leg-
ge che renderà perseguibile chiunque divulghi informazioni riguardanti
i programmi di intercettazione
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58331&r=PI

Patriot Act 2.0, delusione per le libertà civili
Il Patriot Act è stato rinnovato con piccole correzioni, che però non
mettono in discussione le norme più contestate; le indagini sull'ope-
rato della NSA continueranno, ma Bush per ora ha la meglio
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58249&r=PI

Gli italiani non sono più un popolo di navigatori
Il primato della passione tecnologica spetta alla telefonia: nella pe-
nisola ci sono più cellulari che abitanti. Ma secondo Eurostat il pro-
blema è Internet: l'accesso è poco diffuso. Banda larga?
Italia indietro
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58214&r=PI

Pechino vicino alla riforma del copyright
La Cina asseconda le pressioni americane e prepara un pacchetto di
leggi per promuovere ed assicurare il rispetto della proprietà intel-
lettuale
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58278&r=PI

Banda larga, la UE finanzia l'Irlanda
Per far arrivare il broad band in molti comuni in cui gli operatori non
intendono investire, il Governo di Dublino ottiene 170 milioni di euro
dai partner europei

Blog/ DTT, nuovo bando del CNIPA
Un nuovo stanziamento, associato al recupero di spese non effettuate da
alcuni enti locali che hanno rinunciato al progetto, sarà presto erogato,
dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
http://punto-informatico.it/p.asp?i=58291&r=PI

Tecnologia e libertà fondamentali
Consultazione UE sulle etichette elettroniche
Annunciato al Cebit il nuovo studio della CE sui tag elettronici, tra
opportunità e rischi per la privacy
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/03_Marzo/
13/etichette.shtml

 .: Zeusnews :.

Terrorizzare i governi (parte seconda)
Articoli poco rassicuranti mirano a seminare il panico tra i governi.
L'obiettivo: frenare l'ondata di migrazioni verso l'opensource.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4659&numero=999

 .: Apogeonline :.

Innovation Forum 2006
di Federica Masera
"Innovazione tecnologica, sviluppo dell'occupazione e nuova competiti-
vità del Sistema Paese: dalle diagnosi alle proposte". Questo il tema
dell?evento che si terrà a Roma il 28 e il 29 Marzo, presso lo Sheraton
Roma Hotel & Conference Center
http://www.apogeonline.com/webzine/2006/03/09/15/2006030915133


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 .: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta
dalle ore 21,30 per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare.
Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in via
Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://www.olografix.org/?page_id=57

Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix"
http://www.olografix.org :: info at olografix.org


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 .: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

Hanno collaborato a questo numero:
Marco Trotta
matro (at) bbs dot olografix dot org

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ciao,
    loris

"Se do da mangiare a un affamato, mi dicono che sono un santo.
Ma se domando perché quell'uomo è affamato, dicono che sono un comunista".
(p. Alex Zanotelli cita il vescovo brasiliano Camara)




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Comment: Using GnuPG with Mozilla - http://enigmail.mozdev.org

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